Roma, 20 nov. (askanews) - "Oltre il PNRR: programmazione, obiettivi, continuità". E' il tema dell'evento organizzato dalla Luiss Business School in partnership con il Consorzio Integra e LegaCoop, che si è svolto a Roma.Al tavolo alcuni dei principali stakeholder che, a diverso titolo, rivestono un ruolo di primo piano in questo contesto, tra cui i rappresentanti dei ministeri, delle imprese, dell'ANAC e numerosi esperti.Lo studio commissionato a Intellera da parte del Consorzio Integra e presentato nel corso dell'evento ha preso in considerazione progetti a livello regionale relativi, tra l'altro, a sanità, edilizia scolastica, asili nido, rigenerazione urbana.E' emerso che su oltre 18.000 progetti proposti dagli enti territoriali per complessivi 36 miliardi di euro, circa il 35 % non è stato finanziato dal Pnrr. I progetti che sono stati inseriti e finanziati dal Piano sono quasi 12.000 per un valore totale di circa 26 miliardi di euro di cui il 45%, pari a circa 11 miliardi, non è ancora stato speso. Ammonta invece a 3 miliardi di euro il valore di progetti finanziati ma non ancora andati a gara.Spesso le procedure nelle pubbliche amministrazioni sono così lente e farraginose perché entrano in gioco altri fattori come la paura di firma, timori di infiltrazioni del malaffare. Ma non è soltanto un problema di cambiare le leggi."Bisogna cambiare la cultura, l'approccio - ha spiegato Alessandro Botto, docente di diritto di regolazione dei contratti pubblici all'Università Luiss Guido Carli - far sapere alla Pubblica amministrazione che abbiamo fiducia, fino a prova contraria. Se poi sbagliano saranno sanzionati, ma fino a quando non c'è questa prova contraria dobbiamo dare fiducia, perché con il sospetto non andiamo da nessuna parte".In molti casi le amministrazioni territoriali segnalano carenza di adeguate professionalità in grado di gestire la mole di progetti del Pnrr e quelli che in prospettiva dovranno essere attuati, in continuità con il Piano e utilizzando i fondi strutturali."Pensiamo che occorra accelerare pensando anche a forme diverse e strutturate di partenariato pubblico/privato - ha sostenuto Simone Gamberini, presidente di Legacoop - che ci mettano in condizione di esaltare le caratteristiche dei consorzi cooperativi, che nella partnership con la Pubblica amministrazione hanno dimostrato di essere un valore aggiunto, che supera anche i limiti che oggi ci sono in termini di competenza, di capacità di progettazione degli enti locali, liberando la capacità di realizzare progetti che oggi sono nei cassetti e consentendo alla filiera cooperativa, che è fatta di progettazione, costruzione, gestione dei servizi, di esaltare le proprie competenze diventando partner della Pubblica amministrazione ma per la realizzazione di un obiettivo ambizioso come quello del Pnrr".