Roma, 22 nov. (askanews) - Sensibilizzare i cittadini sull'importanza delle ricerca e superare le resistenze che ostacolano la partecipazione dei pazienti agli studi clinici, indispensabili per lo sviluppo di nuove terapie. Sono gli obiettivi della campagna nazionale "La ricerca siamo noi. Tutti insieme, dalla scienza alla cura", promossa dall'Accademia del Paziente Esperto EUPATI APS (AdPEE) insieme a una coalition di 47 tra Associazioni di pazienti, accademie e aziende sanitarie, società scientifiche e centri di ricerca, con il patrocinio di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS - Università Cattolica del Sacro Cuore, del relativo Clinical Trial Center e dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Alessandria. La campagna, che coinvolge direttamente alcuni pazienti, è stata presentata nel corso di un incontro patrocinato dall'Istituto Superiore di Sanità e da Farmindustria."La campagna 'La ricerca siamo noi' ha una missione molto chiara e ben identificata - dichiara il Presidente dell'Accademia del Paziente Esperto EUPATI APS Nicola Merlin - che riguarda l'informazione al cittadino sul tema della ricerca scientifica e la necessità di partecipare per consentire di rendersi coprotagonisti di un progresso che è necessario per tutti noi. Perché ricerca significa salute, noi siamo ricerca e crediamo che grazie alla coalition che abbiamo messo in piedi e al grande sforzo che è stato fatto per riunire associazioni di pazienti, istituzioni e chiunque ci abbia seguito e soprattutto con il contributo anche dei nostri sponsor, siamo riusciti a realizzare questa campagna che ha un obiettivo pluriennale e consentirà, a nostro avviso, di sensibilizzare l'opinione pubblica e avvicinarla a un tema così importante, caro a tutti noi".La partecipazione a uno studio clinico inoltre permette a chi convive con una patologia di accedere in anticipo e in sicurezza a opzioni terapeutiche innovative, più efficaci rispetto a quelle già in uso. "La ricerca clinica dà numerosi vantaggi, - dichiara Giampaolo Tortora, Direttore del Comprehensive Cancer Center, Fondazione Policlinico Universitario 'A. Gemelli' Irccs - sicuramente uno fondamentale è la possibilità di avere accesso a farmaci che probabilmente arriveranno poi in disponibilità per tutti molti anni dopo. Sicuramente quindi un vantaggio anche dal punto di vista scientifico, perché consente di sviluppare nuove conoscenze su nuovi approcci terapeutici e poi ci sono anche vantaggi di natura economica perché oggi sappiamo che l'investimento in ricerca clinica ha dei ritorni economici per il Paese".L'idea del paziente 'cavia' è superata da tempo, oggi i pazienti coinvolti negli studi clinici - è stato ribadito durante l'incontro - sono seguiti con grande attenzione e rigore. L'obiettivo di Eupati è proprio quello di coinvolgere attivamente pazienti e caregiver nel processo di ricerca, sperimentazione e sviluppo dei farmaci, renderli consapevoli del percorso che li attende e del valore della loro scelta. "I pazienti che partecipano a uno studio clinico possono essere tranquilli - dichiara Dominique Van Doorne, Responsabile scientifico dell'Accademia del Paziente Esperto EUPATI APS - perché la molecola che viene somministrata loro è stata studiata ampiamente, prima di tutto in laboratorio e poi anche sugli animali e infine ha subito varie fasi cliniche. La fase clinica dove moltissimi pazienti sono coinvolti è una fase clinica sufficientemente sicura, perché sappiamo che il profilo di sicurezza del farmaco è già stato molto studiato e che cerchiamo la conferma anche della sua efficacia. Oggi i progressi tecnologici sono talmente incredibili e veloci che arrivano tantissimi nuovi farmaci che miglioreranno la qualità di vita dei pazienti con numerose malattie. Penso che partecipare agli studi clinici sia veramente fondamentale".