«In Iran mille esecuzioni soltanto nel 2024, di cui 34 donne». Con queste parole si è aperta la manifestazione di una cinquantina di donne iraniane e italiane in piazza Signoria a Firenze per chiedere lo stop alla pena di morte per Pakhshan Azizi, operatrice umanitaria e attivista per i diritti delle donne, condannata dalla Corte Suprema dell'Iran per motivi politici. Il presidio è promosso da “Donne insieme per la pace Firenze”. «Chiediamo al Governo e alla comunità internazionale di agire immediatamente per fermare l'esecuzione capitale che potrebbe essere eseguita in qualsiasi momento – spiegano le promotrici dell’iniziativa -. L'uso della pena di morte per chi lotta per i diritti umani e la libertà delle donne è una macchia per l'intera umanità. Pakhshan Azizi è detenuta nel carcere di Evin, a Teheran, in condizioni carcerarie inumane, insieme ad altri che hanno osato manifestare il proprio dissenso nei confronti del regime in maniera pacifica. Sopprimono le loro vite, le incarcerano perché temono le loro libere voci e il loro eco nel mondo. Una eco che vogliamo rilanciare: il diritto alla libertà di espressione deve essere affermato ovunque». Tra le partecipanti l’ex parlamentare Marisa Nicchi e le assessore regionale Serena Spinelli e Monia Monni.