Non sono gli abiti scintillanti a segnare il momento più intenso della Mostra del Cinema. A imporsi sul red carpet è stata la fotografia di Hind Rajab, la bambina palestinese al centro del film The Voice of Hind Rajab, portata in passerella dal cast al Festival di Venezia 2025. Un gesto che ha interrotto il rituale mondano della sfilata per trasformarlo in memoria collettiva, con un’immagine capace di sovrastare lustrini e flash. L’opera della regista tunisina Kaouther Ben Hania, accolta da una standing ovation di 23 minuti, si è già imposta come il titolo più discusso e tra più apprezzati di questa edizione del Festival.
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La foto di Hind Rajab sul tappeto rosso di Venezia 2025
Il red carpet di Venezia, solitamente dominato da abiti couture e pose studiate, è diventato un palcoscenico di silenzio e commozione quando il cast ha mostrato la fotografia di Hind Rajab. Gli attori e la regista si sono passati l’immagine durante la sfilata. Non un gesto di provocazione, ma un atto di memoria.
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La vera storia di Hind Rajab a Gaza
Hind Rajab aveva cinque anni quando, il 29 gennaio 2024, rimase intrappolata in un’auto bombardata dall'esercito israeliano a Gaza insieme ai suoi familiari. Sola e nascosta sotto un sedile, trovò la forza di telefonare alla Mezzaluna Rossa Palestinese per chiedere soccorso. Nessuno però riuscì a salvarla: anche l’ambulanza inviata venne colpita. Quelle registrazioni, che ancora oggi restituiscono il suono disperato della sua voce, sono diventate il cuore del film diretto dalla tunisina Kaouther Ben Hania.
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The Voice of Hind Rajab, l’emozione in sala e le parole del cast
La proiezione ha scosso profondamente il pubblico, che ha risposto con 23 minuti di applausi in piedi. La regista Kaouther Ben Hania ha spiegato: «Quando ho sentito la voce di Hind Rajab, era la voce stessa di Gaza che chiedeva aiuto». L’attrice Saja Kilani, portavoce dell’intera troupe, ha aggiunto: «La storia di Hind porta con sé il peso di un intero popolo, non appartiene solo a lei». Parole che hanno trovato eco anche nell’attore palestinese Motaz Malhees, che nel film interpreta uno dei soccorritori: «Sentire quella voce mi ha riportato alla mia infanzia, come se fossi morto mille volte».
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Sostegno internazionale al film
Il progetto ha visto il coinvolgimento di grandi nomi del cinema internazionale: Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Rooney Mara e Alfonso Cuarón figurano tra i produttori esecutivi. Proprio Phoenix e Mara erano presenti a Venezia e, al termine della proiezione, hanno abbracciato il cast in un gesto di forte solidarietà. Resta, fortissima, quell’immagine tra gli abiti da sera: dietro la magia del cinema c’è anche il dovere di raccontare storie che non possono essere dimenticate.