Pennac ricorda l'amico Stefano Benni: «È andato in cielo perché gli angeli erano depressi e avevano bisogno di qualcuno che li facesse ridere»

Corriere della Sera 2025-09-13

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Pennac ha regalato ai familiari di Benni e ai tanti cittadini presenti un omaggio commosso e surreale, nel suo stile narrativo. Pennac ha rievocato scherzi e invenzioni condivise: «Il giorno in cui mi hai fatto ridere di più - ha detto - è stato quando mi hai detto che avresti aperto uno studio di psicanalista per curare gli insetti e gli animali: una formica individualista, un cane che non sopportava l'odore del padrone, un elefante complessato per la sua proboscide». Poi l'immagine finale, sospesa tra poesia e ironia: «Questa notte ho visto Stefano, ha aperto il suo studio di psicanalista lassù. Il suo primo cliente è un angelo che soffre di vertigini». «Domani riceverà Dio, che è depresso perché avrebbe voluto un giorno in più per completare la creazione e rendere l'uomo un po' meno stupido, meno aggressivo, più tranquillo». Pennac ha concluso con un saluto tenero e ironico: «Coraggio, caro Stefano, con Dio. E presto arriveremo tutti lì, insieme a te».

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