Comincia oggi in Corte D’Assise a Rimini il processo in primo grado a Louis Dassilva, unico imputato per la morte di Pierina Paganelli uccisa nel sottoscala del suo condominio con 29 coltellate il 3 ottobre del 2023. Dassilva é accusato di omicidio con volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, motivi abietti e minorata difesa della vittima. 145 i testimoni presentati dalla difesa del 36enne senegalese, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. Nell’aula Q del tribunale di Rimini sono presenti i familiari della 78enne deceduta i via del Ciclamino. Presenti anche i figli Giacomo, Giuliano (ex marito di Valeria Bartolucci, l’amante di Dassilva) e Chiara. «Abbiamo interrotto i rapporti con Manuela e crediamo che le conclusioni della Procura siano veritiere». In sintesi sono convinti della colpevolezza di Louis Dassilva. Di parere opposto i legali dell’imputato convinti della sua totale innocenza. Secondo gli inquirenti, il pm titolare del fascicolo Daniele Paci e gli agenti della squadra mobile, Dassilva avrebbe ucciso Pierina Paganelli in un agguato, dopo aver aspettato il suo ritorno in solitaria da un gruppo di preghiera dei Testimoni di Geova, la sera del 3 ottobre del 2023, nel sottoscala del condominio di via del Ciclamino in cui viveva a Rimini. L’obiettivo era univoco: eliminare la persona che, in sintesi, avrebbe potuto stravolgere la sua vita. Pierina Paganelli era motivata a scoprire l’identità dell’amante della moglie del figlio, Manuela Bianchi. E per smascherarla avrebbe potuto incaricare un investigatore privato di indagare per suo conto. Per Dassilva la sua relazione extraconiugale sarebbe stata compromessa. Così come l’eventuale scoperta da parte della 78enne del tradimento, avrebbe compromesso il suo matrimonio. Valeria Bartolucci, la moglie e convivente nell’appartamento vicino a quello di Pierina, avrebbe infatti contribuito al benessere economico del marito e avrebbe potuto scegliere di separarsi una volta venuta a conoscenza del tradimento.