«Per sempre Free Palestine, ma la notizia è falsa e credo che sfruttare una tragedia globale per vendere giornali sia profondamente preoccupante», così ha scritto Dua Lipa in una storia Instagram per smentire la notizia diffusa qualche giorno sul licenziamento del suo manager David Levy. Secondo quanto riportato dal Daily Mail - che la pop star ha criticato duramente per «i toni deliberatamente provocatori» - l'agente sarebbe stato scaricato per divergenze politiche legate al conflitto israelo-palestinese. Il motivo specifico? Una lettera – firmata da Levy insieme ad altri professionisti dell’industria musicale – inviata agli organizzatori del festival di Glastonbury per chiedere l’esclusione del gruppo irlandese Kneecap, accusato di sostenere Hezbollah e Hamas.
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Le accuse contro i Kneecap, la band irlandese accusata di sostenere Hamas
Le accuse contro i Kneecap sono nate dopo le loro esibizioni al Coachella. In particolare dopo il messaggio “Fuck Israel, Free Palestine” proiettato sul megaschermo del Festival. A seguito della performance, la band nordirlandese è stata criticata da diverse personalità statunitensi, tra cui Sharon Osbourne, ed è stata accusata di sostenere apertamente gruppi terroristici criminali. Il motivo? Alcuni video diventati virali del loro concerto a Londra nel novembre 2024, in cui un membro della band sembrava gridare “Go Hamas, Go Hezbollah". Nonostante le pressioni, i Kneecap si sono esibiti regolarmente a Glastonbury. La loro performance è stata inizialmente censurata dalla BBC per alcuni cori pro Pal, ma poi è stata resa disponibile su iPlayer con alcune modifiche.
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Il comunicato per smentire il licenziamento di David Levy
Dua Lipa e la sua agenzia di management hanno smentito ufficialmente la notizia. In un comunicato ufficiale, WME ha spiegato che Levy non lavora più con la popstar dal 2019 e negli ultimi anni ha assunto un ruolo puramente consultivo. «Le notizie secondo cui Dua Lipa o il suo management avrebbero licenziato uno dei nostri agenti per le sue opinioni politiche sono assolutamente false». L’agenzia ha inoltre chiarito che Levy si è definitivamente allontanato dal progetto all’inizio di quest’anno per concentrarsi su altre collaborazioni. La ricostruzione del Daily Mail, quindi, non trova alcun riscontro nei fatti.
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La risposta di Dua Lipa e la critica alla stampa
La cantante ha commentato la vicenda anche su Instagram, ribadendo la sua posizione: «Non approvo le azioni di David Levy o di altri dirigenti musicali nei confronti di artisti che vogliono esprimere il loro pensiero. Ma non posso ignorare come questa storia sia stata trattata dalla stampa. Non solo era completamente falsa, ma il linguaggio usato dal Daily Mail è stato deliberatamente provocatorio, creato solo per attirare click e alimentare le condivisioni. È sempre Free Palestine, ma sfruttare una tragedia globale per vendere giornali è qualcosa che trovo profondamente inquietante».
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L'attivismo pro Palestina di Dua Lipa
La popstar non ha mai nascosto le sue posizioni sul conflitto israelo-palestinese. Nel maggio 2025, Dua Lipa ha condannato i raid israeliani nei campi di Gaza. Su Instagram ha scritto: «Bruciare vivi dei bambini non può mai essere giustificato. Il mondo intero si sta mobilitando per fermare il genocidio in Israele. Mostrate solidarietà a Gaza». Nello stesso mese, la cantante ha firmato una lettera aperta insieme a star come Benedict Cumberbatch, Gary Lineker, Amelia Dimoldenberg e Riz Ahmed, per chiedere al Regno Unito di interrompere la vendita di armi a Israele: «Non potete definire la situazione “intollerabile” e non fare nulla. Il mondo osserva e la storia non dimenticherà. I bambini di Gaza non possono aspettare un minuto in più».