Una donna libera, dentro e fuori dal set. Diane Keaton, scomparsa l’11 ottobre a 79 anni, è stata molto più di un’attrice: un’icona di libertà e anticonformismo, capace di riscrivere le regole di Hollywood con il suo fascino androgino, la sua ironia e il suo carisma. Allergica ai diktat estetici e sociali dell’industria cinematografica, ha incarnato un'idea di bellezza indipendente, unica, autentica. L’amore è stato il filo rosso della sua carriera: da Io e Annie di Woody Allen a Ruth & Alex, l'attrice ha sempre interpretato donne forti, curiose, appassionate, amanti della vita prima ancora che di un uomo, ma sempre innamorate. Eppure, dietro quei personaggi indimenticabili, Diane Keaton non è mai stata un’inguaribile romantica. O forse sì, ma a modo suo.
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Diane Keaton: «No, non voglio essere una moglie»
Diane Keaton non ha mai vissuto il matrimonio come un obiettivo. Figlia di una madre forte e di un padre spesso assente, ha imparato presto a difendere e valorizzare la propria indipendenza. «Forse per questo non ho mai sentito il bisogno di sposarmi», ha confidato a People nel 2019. «Ricordo che al liceo un ragazzo mi disse: “Un giorno sarai una brava moglie”. E io pensai: “No, non voglio essere una moglie”». Nonostante le relazioni con Woody Allen, Al Pacino e Warren Beatty, Diane non si è mai sposata. Solo più tardi, a cinquant'anni, l'attrice ha deciso di adottare due figli, Dexter e Duke.
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Diane Keaton e la donna moderna sul grande schermo
Diane Keaton ha incarnato la femminilità fuori dagli schemi, sul set e fuori dal set. In Io e Annie di Woody Allen — che le valse l’Oscar nel 1978 — con pantaloni larghi, cravatta e la racchetta da tennis nella borsa, riscrisse l’immagine della donna moderna. Nel 1996, con Il club delle prime mogli, divenne simbolo di emancipazione per una generazione di donne che non volevano più essere “la moglie di…”. Raccontando la storia di tre donne di mezza età, abbandonate e tradite dai propri mariti, che uniscono le forze per vendicarsi, Diane — insieme a Bette Midler e Goldie Hawn — ha messo in discussione i ruoli tradizionali, criticato il patriarcato e celebrato la potenza della sorellanza.
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Il “sì” mai pronunciato di Diane Keaton: Al Pacino
Diane Keaton avrebbe fatto un'eccezione. Per chi? Per il grande amore della sua vita, Al Pacino. I due attori si sono conosciuti nel 1971 sul set de Il Padrino: lui era Michael Corleone, lei Kay Adams, sua moglie. L'amore sbocciò subito anche fuori dal set: intenso, complesso e profondo. Per oltre quindici anni si amarono, si lasciarono e si ritrovarono, fino al 1987, quando tutto finì definitivamente. A un certo punto, Diane lo mise davanti a una scelta chiara: «O ci sposiamo, o basta». Ma Al Pacino scelse di andarsene. Oggi, dopo la morte dell’attrice, l’attore — 85 anni, quattro figli e una carriera leggendaria — ammette il suo più grande rimpianto: non averla sposata. «Guardandosi indietro, Al dice che l’amore della sua vita è sempre stata Diane», ha rivelato un amico al Daily Mail. «La considerava una donna straordinaria e si pentirà per sempre di non aver fatto quel passo».
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Un amore eterno, anche senza anello
Al Pacino, oggi, resta l’uomo che ha amato Diane Keaton più di chiunque altro, anche senza anello. Forse, come in un film che entrambi avrebbero potuto interpretare, il loro amore è stato perfetto proprio perché imperfetto. E come suggerirebbe Woody Allen, l'amore è anche una questione di tempismo. «Qualche giorno fa il mondo era un posto in cui c’era Diane Keaton. Ora è un posto senza di lei», ha scritto il regista per ricordare l'attrice con un lungo articolo su The Free Press. «Un mondo terribile, anche se abbiamo ancora i suoi film. E la sua risata che non smette di riecheggiare».