Carlo Verdone, i selfie e la serie tv: «Vita da Carlo è davvero la mia autobiografia. E adesso è completa»

Style 2025-11-27

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SUL RED CARPET FINALE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA, presentando la stagione finale della sua Vita da Carlo (dal 28 novembre su Paramount+), Carlo Verdone ha detto: «Ho fatto un'autobiografia direi completa. Prima i libri che ho scritto, in più questa Vita da Carlo. Ho cercato di avvicinarmi, anche nella recitazione, a quello che sono io nella vita normale. Mi sono quasi dimenticato che c'era una macchina da presa». In queste nuove puntate, tra divertenti vicende private e professionali, Verdone rientra al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove gli viene assegnata la cattedra di regia. Naturalmente il gap generazionale con gli studenti si fa sentire. Sul tema del confronto con i giovani, il regista e attore ha detto: «Quelli tra loro che amano la commedia hanno una specie di ammirazione per me e questo mi fa molto piacere. Io da loro capisco di più il mondo, il linguaggio che cambia, il pensiero anche, come si relazionano, in maniera diversa da come mi relazionavo io. Nello stesso tempo io do' a loro tutta la mia esperienza, per andare avanti».
Di Vita da Carlo, Verdone è il regista insieme a Valerio Vestoso. Nella serie, si vede bene il livello di popolarità del regista, fermato a ogni angolo da persone che chiedono selfie o messaggi per parenti e amici. È così dalla prima stagione. Ma adesso, alla quinta e ultima, a un certo punto lui sogna una fuga lontano dall'Italia. «Il selfie certe volte è molto stressante, soprattutto se ti trovi con tanta gente, in condizione di grande affollamento. Allora lì diventa un po' complesso, io cerco di essere gentile con tutti perché il pubblico è stato molto gentile con me. Ci sono dei momenti, francamente, in cui non ce la fai più. E però loro non lo capiscono, se t'azzardi a dire di no ti dicono subito che sei uno stronzo».

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