Come il Ma, lo spazio vuoto tra le cose, diventa dimora dello spirito. C’è un luogo invisibile che abita ogni casa. Non è un mobile, non è un angolo scenografico, non è una stanza. È ciò che resta quando tutto il resto tace: il Ma, lo spazio vuoto tra le cose.
Ma oltre la semplicità dell’ordine, esiste una dimensione più sottile, più arcaica, che appartiene alla spiritualità giapponese e alla visione estetica che ho raccontato nel mio libro “Wabi Sabi, la bellezza della vita imperfetta”. Qui, il Ma non è solo assenza: è presenza pura, un varco, un intervallo che permette allo spirito di manifestarsi.
[idarticle id="2670031" title="La regina del decluttering, Marie Kondo: «Mettete in ordine voi stessi con il ''ma'', lo spazio interiore»"]
Il Ma come soglia del sacro
Nella cultura giapponese, il vuoto non è una mancanza ma una condizione necessaria affinché qualcosa di autentico possa accadere. Pensiamo a un giardino zen: ciò che colpisce non è la presenza delle pietre, ma lo spazio tra una pietra e l’altra. È lì che respira il mistero. Il Ma è questo: un vuoto densissimo, una pausa tra due gesti, l’intervallo tra due respiri, il silenzio che precede una parola vera. Nelle nostre case, luoghi spesso riempiti fino all’eccesso, il Ma diventa allora un’arte perduta: lasciare spazio affinché lo spirito possa abitare.
[idarticle id="2544111" title="L'Agorà di Selene Calloni Williams: «Abbracciamo la natura con il forest bathing»"]
Quando il vuoto ci guarisce
[caption id="attachment_2516060" align="aligncenter" width="640"] Selene Calloni Williams ci parla del Ma, lo spazio vuoto tra le cose[/caption]
Viviamo in un mondo che teme il vuoto. Riempire è diventato un riflesso: riempiamo il tempo, le stanze, le agende, i pensieri. Ma non c’è guarigione possibile senza il coraggio di creare uno spazio dove poter finalmente sentire. Il Ma è una medicina antica. Quando creiamo un vuoto intorno a noi, accade qualcosa dentro di noi. Il corpo si regola. La mente rallenta. L’anima trova una soglia dove posarsi. Il Ma ci protegge, ci radica, ci riflette, ci lascia essere.
[idarticle id="2561135" title="L'Agorà di Selene Calloni Williams: «Con il Wabi Sabi, l’arte giapponese dell'imperfezione, si cambia il modo di vedere il mondo»"]
Rendere sacro il vuoto: una pratica quotidiana
[idgallery id="2464920" title="Meditazione: 9 cose che è importante sapere"]
Non serve rivoluzionare la casa. Basta iniziare da un punto. Può essere: un angolo della stanza lasciato volutamente libero, un ripiano non colmo ma essenziale, un tavolo che ospita solo ciò che parla al cuore, un movimento lento che crea spazio invece di occupare spazio. Ogni volta che creiamo Ma, stiamo dicendo allo spirito: “Puoi venire. Qui c’è posto.”
Il Ma come forza interiore Il Ma non è solo fuori: è dentro. È: la pausa prima di reagire,il silenzio prima di giudicare, il respiro profondo prima di parlare, il vuoto in cui possiamo ascoltarci davvero.
[idarticle id="2452924" title="L'Agorà di Selene Calloni Williams: «Veniamo tutti al mondo con una missione»"]
Il Ma, lo spazio vuoto tra le cose
Il Ma ci ricorda che non dobbiamo sempre riempire: possiamo anche attendere, lasciare essere, permettere alle cose di svelarsi. Nel video annesso a questo articolo troverai: una meditazione guidata per percepire il Ma nel corpo e nella casa e un rituale immaginale per interagire con il vuoto, trasformarlo in un alleato di potenziamento interiore. Il Ma diventerà così una presenza viva, un compagno, una sorgente di energia sottile che ti sostiene in ogni gesto.
Perché il vuoto non è un’assenza: è un invito. È la dimora dello spirito, e attende solo di essere riconosciuto.