TRANI | Il Consiglio Comunale dice sì alla cementeria

amica9tv 2011-02-18

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TRANI | Il Consiglio Comunale dice sì alla cementeria Il Consiglio comunale approva la variante urbanistica sul suolo dove, Regione permettendo, sorgerà un impianto per la produzione e la micromacinazione di clinker (componente base per la produzione del cemento). Un investimento imponente, da completarsi nell'arco di 4 anni e dal costo complessivo di 120 milioni di euro, che darà occupazione ad oltre 110 operai (indotto compreso). L'approvazione del provvedimento è avvenuta dopo un lungo dibattito in aula. Tante le perplessità sollevate dall'opposizione: «Trasformiamo una zona ad alto rischio di incidenti automobilistici in una ad alto rischio ambientale» chiosa Dino Marinaro (Democrazia Cristiana per le Autonomie), ricordando la presenza di tutti gli impianti più pericolosi lungo la direttrice che separa Trani da Andria. Scettico Mimmo Triminì: «La storia della Franzoni non ci ha insegnato nulla. Avevano promesso un gran futuro alla città, ma alla prima occasione utile hanno fatto i bagagli e sono andati via. Chi ci dice che non si verifichi la stessa cosa? Adesso concediamo una variante ad un privato in una zona dove altri proprietari si erano visti respingere le osservazioni in nome dell'interesse pubblico. Come ci comporteremo in futuro?». Bartolo Maiullari (Italia dei Valori): «Trani non ha bisogno di questo tipo di impianti. Non abbiamo contezza di eventuali danni sulla salute dei cittadini derivanti dalle emissioni di una cementeria. Quanto agli spiragli occupazionali sarebbe opportuno vincolare l'azienda agli impegni assunti nel protocollo d'intesa, invitandola ad avviare in anticipo dei corsi di formazione per i lavoratori tranesi che saranno assunti». Anche Fabrizio Ferrante (Pd) solleva dubbi sui vantaggi occupazionali e sui rischi ambientali: «Giuridicamente non vi è alcun vincolo che obblighi il privato ad assumere manodopera locale, dobbiamo invece preoccuparci per ottenere garanzie sulle emissioni». Dopo Maiullari, anche De Laurentis (I Socialisti) tira in ballo una lettera aperta firmata da un medico e pubblicata da Traniweb (http://www.traniweb.it/trani/informa/13003.html) e mette in guardia il Consiglio: «Stiamo creando un precedente pericoloso: adesso ogni imprenditore chiederà di realizzare un impianto industriale su di un terreno agricolo». Domenico Cognetti (Pd) suggerisce di istituire una commissione di controllo per la verifica delle emissioni, mentre l'unico consigliere d'opposizione a scostarsi dal coro è Ines Fabbretti (Pd): «Voto sì anche se so di mettermi contro i miei colleghi del centrosinistra. La crisi occupazionale ci impone di dover dare una risposta concreta ai tanti disoccupati della città». La spaccatura nell'opposizione è stata poi rimarcata da Riccardo Gagliardi (Alleanza Nazionale) che si è detto favorevole all'istituzione di una commissione ambientale: «Prendiamoci tutte le tutele che volete, ma non vedo il perché di questo ostruzionismo ad oltranza su un insediamento industriale finalizzato a dare occupazione». Michele Di Gregorio (Verdi) va oltre le questioni ambientali: «Perché Matarrese ottiene così velocemente una variante mentre ad altri privati è stato detto no? E chi ci assicura le assunzioni locali?». L'assessore Ninni De Toma difende le scelte dell'amministrazione: «Abbiamo colto un'opportunità di lavoro storica in un momento di crisi mondiale. Non vedo stravolgimenti nel pug, la direttrice di via Andria, d'altronde, è indicata come quella destinata ad occupare insediamenti industriali». Il sindaco Giuseppe Tarantini non vuol sentire ragioni: «Come si fa a dire di no a questa operazione che al Comune costa solo una variante urbanistica? Questa è un'operazione benefica per la città. Trani ha perso troppi treni in passato. Dobbiamo dare una risposta a chi ci chiede lavoro. E' facile sventolare la bandiera della salute e criticare l'operato dell'amministrazione. Le accuse di voler male ai tranesi mi fanno rabbia ma le avevo messe in conto. L'atteggiamento vessatorio di questa sinistra sui generis non mi preoccupa. Non ci faremo sfuggire questa occasione di lavoro. Con i Matarrese abbiamo sancito un patto fra galantuomini: non si smaltiranno rifiuti in cementeria e ci saranno ricadute occupazionali su Trani. Speravo in un'approvazione unanime, pazienza». In aula sono entrati alcuni contestatori esponendo alcuni striscioni contro la cementeria. Accolti due emendamenti: il primo (proposto dalla sesta commissione consiliare) che evita speculazioni edilizie da parte della società richiedente ed il secondo (proposto dall'opposizione e passato all'unanimità) che prevede l'istituzione di un sistema di monitoraggio preventivo in convenzione con l'Arpa per verificare le emissioni in tempo reale (con costi a carico della società). fonte: www.traniweb.it 

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