http://www.pupia.tv - Castel Volturno (CE) - Viaggio nell'Oasi dei Variconi 2. E' una domenica mattina qualunque quella del 20 febbraio. Le condizioni climatiche di questo giorno ci hanno consentito di effettuare un sopralluogo conoscitivo sullo stato attuale dell'Oasi dei Variconi. Varchiamo il cancello ubicato nel rione Scatozza di Castel Volturno. Il percorso è caratterizzato da un sentiero in terra battuta dissestato che attraversa un'area costeggiata da variche (fenomeno conosciuto per le stagnazioni d'acqua su terreni argillosi). Gli steccati per la recinzione sono in gran parte decrepiti, divelti. Qualcuno è stato anche abbattuto volutamente. Lungo il confine sinistro sorge un allevamento di bufale, quelle che spesso pascolano qui e riempiono di escrementi il percorso. A destra invece c'è il fiume Volturno. Giunti ai ruderi del secondo cancello, quello fatto erigere anni dietro dall'amministrazione comunale per delimitare l'area riserva dai "lotti privati", svoltiamo a sinistra. Percorriamo il confine demaniale della riserva tra le dune e i laghetti. Qui ci sono solo punti di osservazione distrutti e smontati da vandali. Non è certamente opera del vento lo schiodarsi di una trave di sostegno. Un punto di avvistamento è stato addirittura smontato e restano solo le fondamenta. E' pensare che sono stati eretti con fondi pubblici e privati grazie all'ausilio della Tim, di Legambiente e del Comune di Castel Volturno.
Ovunque ci sono rifiuti, rifiuti, rifiuti. Addio "macchia mediterranea". Osservare la distesa di dune ricolme di "monnezza" fa un certo effetto e in alcuni punti la recinzione dell'oasi assomiglia sempre più ai ruderi o resti di un acquedotto romano. Solo la sabbia e la macchia mediterranea delimitano marcatamente il confine tra il demanio marittimo e quello forestale. Questo non è certamente un bene, in quanto si può entrare nel parco anche attraverso le spiagge o gli argini che costeggiano il canale della bonifica detto "Boccone". Oasi dei Varic