Lunedì 28 Settembre 2009 | In questa edizione di Report24: CROTONE | Processo "Puma", Vrenna assolto nel processo d'appello I legali: ribaltata la sentenza di primo grado, cadute le accuse infamanti Assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Assolto dal reato di corruzione elettorale. Raffaele Vrenna, avvicinato telefonicamente, è raggiante, accenna qualche battuta. Ma non parla. Lascia ai suoi legali, come daltronde è avvenuto negli ultimi tempi, il compito di commentare la sentenza di assoluzione giunta nel primo pomeriggio di oggi davanti alla Corte dappello di Catanzaro e che lo proscioglie dalle accuse piovutegli addosso nel corso del processo Puma. Non si può non essere soddisfatti, chiosa il prof. Franco Coppi che con il collega Francesco Gambardella ha assistito Vrenna nel processo dappello. La sentenza di primo grado - aggiunge - è stata ribaltata e questo è significativo: cade pienamente nei confronti del nostro assistito laggravante daver agito per finalità mafiose, reato infamante per la dignità di un uomo. E tutto ciò non fa che confermare quanto Vrenna sia stato esclusivamente vittima e non complice di unorganizzazione criminosa. Per la cronaca Raffaele Vrenna fu condannato nellestate scorsa a quattro anni nellambito del processo Puma, che vedeva alla sbarra alcuni esponenti del mondo polito locale e regionale e che, secondo laccusa, mantenevano rapporti ed affari con i clan della ndrangheta crotonese. Vrenna, insieme ad altri aveva chiesto ed ottenuto il rito abbreviato, convinto della sua estraneità. Dopo la condanna in primo grado, aveva così deciso di dimettersi da tutte le cariche istituzionali: da presidente di Confindustria Crotone e vice presidente degli industriali calabresi, come anche era stato costretto ad abbandonare la gestione delle sue aziende e non per ultima la presidenza dellFc Crotone. Nonostante i numerosi attacchi mediatici durati per mesi ha sempre scelto la via del silenzio convinto di dover rispondere solo e soltanto nelle sedi appropriate.