http://www.cn24.tv Lunedì 31 Maggio 2010 | In questa edizione di Report24: Colpo al clan Lo Bianco. Blitz dell'antimafia nel vibonese, 12 arresti In manette il presunto "boss" della cosca. Sequestrate due aziende "The Goodfellas" è il nome dato in codice all'operazione disposta dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro e condotta dalla Squadra mobile di Vibo Valentia che ha eseguito, nella notte appena scorsa, 14 provvedimenti di fermo d'indiziato di delitto, dodici dei quali sono stati notificati e due sono in attesa di notifica nei confronti di altrettanti indagati irreperibili. Gli agenti hanno inoltre sequestrato due agenzie: una operante nel campo della pubblicità, l'altra nei trasporti. Tra le persone fermate Carmelo Lo Bianco, 78 anni, piantonato in ospedale per un malore, ritenuto il boss della cosca. Tra gli indagati, tutti di Vibo Valentia e accusati di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni, detenzione illegale di armi e intestazione fittizia di beni. ci sono due imprenditori, Filippo Polistena, di 34 anni, e Francesco Giurgola, di 33 anni. Il primo è il capo di un gruppo imprenditoriale attivo in vari rami, tra cui quello relativo all'attività di servizio ambulanza che, secondo gli inquirenti, sarebbe direttamente riconducibile alla cosca Lo Bianco, ed in particolare all'articolazione della quale sarebbe stato promotore Andrea Mantella, 38 anni, attraverso l'ausilio di un gruppo di giovanissimi sodali. Mantella si trovava agli arresti domiciliari nella casa di cura psichiatrica Villaverde, nel cosentino, e, durante i permessi, gestiva l'organizzazione criminale. Giurgola è il legale rappresentante della Publiservice di Vibo Valentia, che, facendo riferimento alla cosca, avrebbe assunto il monopolio dell'affissione pubblicitaria a Vibo. Gli inquirenti indagano anche sul ruolo che il gruppo Polistena avrebbe assunto nella raccolta dei rifiuti in alcuni comuni del Vibonese. "Un lavoro mostruoso quello della nostra Squadra mobile, che ha permesso di colpire le giovani leve di una cosca capaci di adeguarsi all'evoluzione tecnologica per contrastare le attività tecniche investigative" durate un anno e mezzo. E' quanto ha affermato il questore di Vibo Valentia, Filippo Nicastro, nel corso della conferenza stampa tenutasi in Questura. "Le nuove leve della cosca Lo Bianco erano dotate perfino di scanner utili al rinvenimento di microspie ambientali - ha aggiunto il dirigente della Squadra mobile Maurizio Lento. - Ciò è sintomatico della nuova strategia delle 'ndrine che si rivelano capaci di rendere sempre più complicate le investigazioni". "La 'ndrangheta ormai non ha piu' bisogno neanche di chiedere, e' sufficiente lasciare intendere da dove provenga la richiesta per vedere esauditi i propri desideri" ha affermato stamani il procuratore della Repubblica di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo. "In questo caso - ha aggiunto Lombardo - era sufficiente dire "mi manda zio Carmelo", alludendo a Carmelo Lo Bianco, per indurre gli imprenditori ad esaudire un auspicio. In alcuni casi, e questo e' il dato più preoccupante, ci sono stati imprenditori che hanno messo se stessi e le loro aziende in mano alla cosca, che di fatto, attraverso un'intestazione fittizia di beni, esercitava attività imprenditoriale".