Con i 150 anni dell'Unità d'Italia arriva il coetaneo 15°censimento generale della popolazione e delle abitazioni, promosso dall'ISTAT, l'Istituto Nazionale di Statistica, che ogni 10 anni chiama i cittadini alla compilazione del fatidico ed un poco paventato questionario con lo scopo di scattare quella fotografia che immortala il nostro Paese. "Sarà lo strumento attraverso il quale poter valutare le azioni passate ed avere la possibilità di prevedere quelle future" così l'Assessore ai Servizi al Cittadino Irina Imola introduce la presentazione dei servizi che il Comune di Rimini mette a disposizione dei suoi 140 mila cittadini, di cui 63 mila famiglie, come un numero verde, 800 106 300, e due postazioni computer a disposizione presso l'URP, in conseguenza della novità principale di questa edizione: la possibilità cioè di compilare e spedire il questionario on-line. Si parte il 9 ottobre e per tutti coloro che non consegneranno i questionari compilati, a mano presso i punti di raccolta comunali e presso gli uffici postali o tramite web, o che, per qualche motivo, non abbiano ricevuto il modulo, ci saranno circa 90 rilevatori pronti a passare casa per casa per dissipare ogni eventuale dubbio e provvedere alla consegna o al ritiro degli stessi questionari. E per chi si rifiuta alla compilazione multe da 200 a 500 euro. La conferenza stampa è stata l'occasione per presentare inoltre l'apertura della nuova sede anagrafica decentrata, nella sede dell'Ufficio di censimento, a Villaggio Primo Maggio, in via Bidente 1/p, delegazione anagrafica aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 8e30 alle 12e30. Con l'intento di ridurre il disagio alla popolazione l'ISTAT ha redatto, quest'anno, due tipologie di questionari: una versione completa con 85 domande per circa 20 mila famiglie, ed una semplificata di sole 35, destinata ai restanti 40 mila nuclei familiari. Per gli stranieri presenti sul territorio con regolare permesso di soggiorno e residenza sono stati redatti questionari con traduzione nella lingua di appartenenza, mentre per i clandestini non è prevista nessuna compilazione in quanto l'ISTAT stabilisce che se non si ha il titolo per risiedere in Italia non è possibile essere censiti. In merito al criterio utilizzato per l'assunzione dei rilevatori la priorità è stata data, secondo una normativa ISTAT, ai dipendenti comunali (e dunque a chi un lavoro ce l'ha già), dopodiché, per raggiungere il numero di addetti necessario, il Comune ha utilizzato i nominativi da graduatorie già in essere, senza avvalersi di nessun bando.