E' stato presentato questa mattina l'Osservatorio sull'economia ed il lavoro in Provincia di Rimini. Un documento alla sua prima edizione. La popolazione della provincia e' tendenzialmente "giovane". Dal 2001 al 2010 e' aumentata del 18,8%. Dal 91 ad oggi sono i piu' giovani a far segnalare gli incrementi piu' consistenti tra i residenti. Nel contempo continua ad aumentare il "carico sociale" cioe' il rapporto tra popolazione non attiva rispetto a quella in eta' lavorativa. Gli stranieri rappresentano il 10,1% della popolazione residente. L'industria riminese, che nel 2010 era in netta ripresa, ha avuto un picco negativo nel II trimestre del 2011. Nello stesso periodo anche le vendite al dettaglio hanno subito una contrazione. Le imprese attive sono aumentate nel 2010 grazie anche all'ingresso dei 7 comuni dell'Alta Valmarecchia. Aumentano le imprese nei servizi (+4.8%), nelle costruzioni (+ 6.5%) e nella metallurgia (+11%). Contrazione invece si trova tra le imprese di fabbricazione macchinari, tessile ed artigiane. In questo quadro il mercato del lavoro non gode di buona salute. Rimini si colloca al terzo posto in regione per disoccupati in fascia d'eta' 15-24. Il tasso di disoccupazione sale al 7,8%, il piu' alto in Regione. Il ricorso alla cassa integrazione nel 2011 ha avuto un picco nel mese di luglio, soprattutto nel settore abbigliamento e meccanica. Il turismo rappresentando una vera e propria filiera di attivita', puo' rappresentare un valido settore per risollevare la situazione lavorativa provinciale. Negli ultimi anni l'80% dell'occupazione indotta riguardava proprio il turismo. Oltre un quinto degli addetti e' di nazionalita' straniera (maggiormente provenienti dalla Romania). Secondo lo studio, serve un investimento sul futuro del territorio che coinvolga tutti gli attori: istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria. L'obiettivo e' di fornire lavoro ai laureati e ai giovani; destagionalizzare, sostenere e qualificare il turismo. La pubblicazione e' stata curata da Florinda Rinaldini Ires Emilia Romagna e presentata dalla CGIL.