http://www.pupia.tv - Napoli - La mostra 'I volti di San Gennaro'. Sette preziose e antiche incisioni su rame, attribuite a Luca Giordano e Francesco Solimena; pietre marmoree e stampe del 700 e disegni e bozzetti originali firmati da Cosimo Fanzago e Francesco Grimaldi: il volto è sempre quello del patrono di Napoli, San Gennaro. Nel museo del "Tesoro di San Gennaro", in via Duomo presentazione in anteprima della mostra "I volti di San Gennaro". La mostra che si deve all'impegno di Paolo Iorio, direttore del museo, si compone di una cinquantina di documenti iconografici risalenti ad un periodo comprso perloppiù tra il '700 e i primi del '900 e illuminano il visitatore su vicende reigiose e di costume fino ad ora inedite. Molte delle testimoianze in mostra provengono ad alcuni armadi, mai aprtei nell'ultimo secolo, che custodivano un'infinità di raffigurazioni del Santo, su ogni tipo di superficie e supporto. Vittorio Paliotti dalle colonne del Mattino, chiarisce anche il dilemma circa il titolo della mostra: perché "I volti di San Gennaro" e non il volto? Paliotti sostiene che "al patrono di Napoli ogni artista può asegnare il volto che preferisce. Non esistono --aggunge il giornalista-scrittore -- né descrizioni né documenti sulle sembianze di San Gennaro. Gli orafi di corte -- conclude Paliotti -- di re Carlo Ii d'Angiò quando nel 1304 modellarono il cosiddetto "imbusto" di San Gnnaro, quello stesso che tuttora troneggia nella cappella, si ispirarono al volto di Umberto d'Ormont, un potente dell'epoca". (31.03.12)