Il tribunale del Riesame conferma il sequestro degli impianti a caldo dell'Ilva di Taranto senza concedere la facoltà d'uso. Depositate oggi le 120 pagine di motivazione: per i giudici il disastro ambientale doloso prodotto dall'acciaieria è «ancora in atto» e «potrà essere rimosso solo con imponenti e onerose misure d'intervento».
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