Partita di enorme spessore a Torino, appendice della prima vittoria italiana in Inghilterra. Una serata da tregenda, il 16 marzo, diluvio biblico, però spettacolo celestiale. Platini quella notte andò oltre le righe, oltre l’immenso se stesso, sgretolò i campioni d’Europa. Risultato (3-1) assolutamente bugiardo, sarebbe potuto essere un set di tennis. Michel due gol e assist per Tardelli aprì e chiuse l’impari sfida, a Withe venne concesso il gol della staffa. All’avversario sconfitto l’onore delle armi. Poi in semifinale liquidato il Widzew Lodz che fu di Boniek ecco la finale con l’Amburgo vittima designata: la Juventus tutta tuoni e fulmini finì folgorata ad Atene. A volte succede, alla Signora di più. O no?
La stagione 1982-83 annunziata di trionfi intra ed extra moenia fu, per una delle Juventus più grandi di sempre, la stagione delle beffe. In Italia perse (per accidia) lo scudetto col rattoppo della Coppa Italia. In Europa in un empito di signorilità consegnò all’Amgurgo la Coppa dei Campioni, trofeo assegnato in contumacia e perso per assenza sul campo di quello squadrone, svanito nel nulla dopo aver dato sin troppo. Prima. Quella notte giocò un’altra Juventus, lasciatevelo dire.
(TuttoSport)
Coppa dei Campioni 1982-1983 - Quarti, ritorno
Torino, mercoledì 16 marzo 1983
JUVENTUS-ASTON VILLA 3-1
MARCATORI: Platini 14, Tardelli 26, Platini 68, Withe 81
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio (Furino 73), Scirea, Bettega, Tardelli, Rossi P., Platini, Boniek - Allenatore Trapattoni
ASTON VILLA (INGHILTERRA): Spink, Williams, Gibson, Mortimer, Evans, McNaught, Bremner, Shaw, Withe, Cowans, Walters - Allenatore Barton
ARBITRO: Keizer (Olanda)