AMI AVVOCATI VIDEO: VADO, DIVORZIO E TORNO.
Intervistato stamane nel corso di TG LA7 Cronache, il Presidente Nazionale AMI AVVOCATI Gian Ettore Gassani (Matrimonialista e Familiarista del foro di Roma) ha dissertato sul cosiddetto fenomeno del «turismo divorzile», neologismo atto ad indicare «il temporaneo trasferimento di una coppia intenzionata a divorziare in un Paese in cui avviare le pratiche per ottenere in tempi molto rapidi il divorzio, legalmente riconosciuto anche in patria» (v. www. treccani.it/vocabolario/), molto simile al turismo procreativo (così lo stesso Avv. GASSANI, nel libro " I Perplessi Sposi. Indagine sul mondo dei matrimoni che finiscono in tribunale", Aliberti, Roma, 2011, 86).
Secondo l’avv. Gassani, questo fenomeno è stato sottovalutato, sia nella portata (si calcola che, dal 2006 al 2011, circa 8.000 coppie abbiano optato per il divorzio fuori dal nostro Paese e tali dati, diversamente dai divorzi celebrati in Italia, non entrano nei censimenti ufficiali dell’Istat), sia nel significato.
La condizione necessaria per i coniugi italiani per chiedere lo scioglimento del loro matrimonio a Parigi, piuttosto che a Londra o Bucarest, è aver ottenuto la residenza nel Paese straniero da almeno sei mesi: basta affittare un monolocale e richiedere subito la residenza in terra straniera.
Dopo sei mesi, sarà possibile presentare istanza per il divorzio lampo, quasi immediato (dai tre ai dodici mesi circa in media, ma in alcuni casi si può attendere anche solo 30/45 giorni).
Alla coppia non resterà che portare in Italia la sentenza e, dopo averla fatta tradurre nelle forme previste, farla trascrivere dall’ufficiale di stato civile della propria città: a quel punto il loro divorzio sarà efficace a tutti gli effetti nel nostro Paese.
Il ventaglio di possibilità per chi intende ottenere un «divorzio espresso» e/o un «divorzio low cost» è molto ampio: esistono persino appositi siti Internet che consentono tale pratica, perfettamente legale, anche in Olanda, spendendo cifre contenute (€ 2.500,00 circa per un «pacchetto all inclusive»), a fronte dei maggiori costi e delle lungaggini in Italia, che rendono il divorzio una vera e propria dispendiosa odissea. Fonte AMI AVVVOCATI. Di Michele Varcasia (RESPONSABILE COMUNICAZIONE AMI AVVOCATI).