È l’ora degli abbracci tra le potenze del 5+1 e l’Iran. La scorsa notte a Ginevra è stato raggiunto un accordo per limitare il programma nucleare di Teheran in cambio dell’allentamento delle sanzioni internazionali per i prossimi sei mesi.
L’intesa è la base di partenza per raggiungere un accordo generale: l’Iran si impegna a interrompere l’arricchimento dell’uranio sopra il 5%. La Repubblica islamica potrà tornare ad esportare petrolio e avrà accesso ai fondi derivanti dalla vendita di greggio.
“L’allentamento delle sanzioni permetterà all’Iran di mantenere costanti le entrate derivanti dalla vendita di petrolio – ha spiegato il segretario di Stato Usa, John Kerry – e di rimpatriare oltre 4 miliardi di dollari di proventi, altrimenti destinati a un conto estero bloccato dalle nostre sanzioni”.
L’Iran – che ha perso più di 80 miliardi di dollari dall’inizio del 2012 a causa dei mancati introiti – potrà vendere circa 1 milione di barili al giorno.
Teheran si impegna a neutralizzare le scorte di uranio arricchito al 20%. Gli ispettori dell’Aiea avranno accesso quotidiano a Natanz e a Fordow e sarà messa in piedi una commissione congiunta tra Teheran e il 5+1.
Anche se è solo iniziale e limitato a sei mesi, molti analisti parlano di accordo storico, destinato a cambiare gli equilibri in Medio Oriente.