Malgrado temperature polari qualche centinaio di persone hanno passato la notte nel centro di Kiev per continuare la protesta contro la svolta pro-russa del presidente Viktor Yanukovitch.
Questo mentre sono partite inchieste nei confronti di manifestanti con accuse che, se confermate, potrebbero costare a chi protesta fino a dieci anni di carcere.
“Ci siamo resi conto che il momento è quello giusto. L’europa ci sta dando un’opportunità.È il momento di firmare perché non credo ci sarà un’altra opportunità”, dice una giovane manifestante.
“Non è stato fatto nulla nei venti anni passati e dubito che cambierà qualcosa nel prossimo immediato, ma siamo motivati al cambiamento”, aggiunge un altro.
Ma è soprattutto l’atteggiamento della autorità a preoccupare. Mezzi dell’esercito stanno convergendo verso il centro città, forse per impedire nuove manifestazioni multitudinarie come quelle del weekend. Nei giorni scorsi era stato lanciato un ultimatum da parte del governo, totalmente impreparato a proteste di questa portata. La piazza non si è fatta intimidire e il governo potrebbe voler passare dalle parole ai fatti.