Circa 1500 persone hanno manifestato questo sabato a Budapest perché venga a galla la verità sulle frodi fiscali denunciate dal whistleblower ungherese András Horváth.
A novembre, l’ex funzionario del fisco ha rivelato che i controlli sui pagamenti dell’Iva erano volutamente inadeguati nei confronti delle grandi aziende.
Le autorità negano e Horváth è indagato per diffamazione.
“Sembra che sia chi rivela la corruzione a dover aver paura – commenta l’interessato – e non i corrotti o coloro che commettono frodi fiscali.”
La polizia ha perquisito la sua casa e sequestrato documenti che proverebbero che varie aziende non pagano le tasse. Horváth lascia intendere di averne altre copie.
Dichiara inoltre di avere offerto le sue informazioni a vari membri del partito di governo senza ottenere risultati, prima di rivolgersi all’opinione pubblica.
Sui fatti rivelati da Horváth è stata aperta un’inchiesta, ma altre due sono rivolte contro di lui per l’utilizzo improprio di informazioni sensibili.
“L’evasione frode fiscale nel Paese supera 1 miliardo di euro l’anno, secondo dati ufficiali” ricorda la corrispondente di euronews a Budapest Andrea Hajagos “e il fenomeno non si limita all’Ungheria. Ecco perché András Horváth ha chiesto aiuto alla Commissione europea.”