I deputati europei vogliono accellerare sull'ultima fase dell'unione bancaria

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Il tempo stringe per trovare un accordo sulla gestione delle crisi bancarie. Le posizioni tra gli stati e il parlamento europeo restano molto distanti sul meccanismoda utilizzare quando una banca fallisce. L’obiettivo è di non far pagare il conto ai cittadini. A Strasburgo i deputati europei hanno votato a favore di un fondo comune europeo che non pesi solo sui bilanci di un paese.
Spiega la deputata olandese Corien Wortmann-Kool: “Possiamo trovare un soluzione perché abbiamo veramente bisogno di rompere il legame tra le banche e i governi. E questa non è la posizione del Consiglio”

I deputati premono inoltre per una semplificazione delle procedure, considerate troppo politicizzate e non efficienti, come sottolinea l’ecologista tedesco Sven Giegold: Gli stati membri hanno proposto un sistema per far chiudere una banca in difficoltà che dovrebbe funzionare nello spazio di un week end. Ma è talmente complesso che non funzionerà mai”

Il sistema europeo per il fallimento delle banche rappresenta l’ultima fase dell’unione bancaria. L’obiettivo, al momento molto lontano, è di trovare un accordo prima delle elezioni europee, un accordo atteso dall’opinione pubblica dopo le crisi bancarie degli ultimi anni.

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