A Sloviansk, nell’est dell’Ucraina, si celebrano i funerali del 22enne uccisio durante l’operazione anti-terrorismo dell’esercito.
Le truppe di Kiev da giovedì circondano la roccaforte secessionista, dove i filorussi tengono in ostaggio 8 osservatori dell’Osce e 5 militari e propongono uno scambio di prigionieri.
“I prigionieri sono sempre stati una moneta di scambio durante i conflitti armati – sostiene Vyacheslav Ponomarev, autoproclamato sindaco di Sloviansk – Esiste una prassi internazionale per lo scambio di prigionieri di guerra, non c‘è nulla di terribile in questo”.
Il ministero degli Esteri russo rimprovera a Kiev di non aver annunciato la missione degli ispettori in una zona di cui non ha il controllo, mentre le cancellerie europee lavorano al loro rilascio.
“Ho parlato con il presidente svizzero, che è anche presidente dell’OSCE, con il presidente dell’Ucraina e con il ministro degli esteri russo – ha annunciato il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier – Tutti hanno garantito il massimo sostegno”.
Gli scontri sono al momento limitati ai check point fuori città. L’ultimo raid ieri sera, quando alcuni uomini armati senza insegne militari hanno attaccato un posto di blocco dei separatisti filorussi.