Sono passati dieci anni dal più grande allargamento dell’Unione Europea. Era il primo maggio del 2004 quando sono entrati dieci Paesi dell’Europa centrale ed orientale e del Mediterraneo: Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
Una data importante nel processo di unificazione che, alla domanda di euronews, non tutti ricordano per le strade di Bruxelles. La memoria è più viva nella mente degli europei interessati: “Sì, noi lo ricordiamo bene,’‘ dice una signora della Repubblica Ceca.’‘ ‘‘La mia vita è migliorata ed è chiaramente migliorata anche per i cittadini della Repubblica Ceca’‘, le fa eco un’altra.
Nel 2004 l’Europa a Venticinque diventava realtà: i trattati di adesione sono stati firmati nell’antica Agorà di Atene. Si concludeva, così, il quinto allargamento dell’Unione Europea con l’ingresso di Paesi situati a est della vecchia cortina di ferro. Entravano nell’Unione 75 milioni di cittadini.
‘‘A beneficiare del processo di allargamento sono sia i nuovi Paesi che entrano sia gli Stati Membri. L’allargamento potenzia la crescita e migliora il tenore di vita nei Paesi che aderiscono,’‘ spiega Štefan Füle, Commissario europeo per l’Allargamento e la Politica di Vicinato, che ha stilato un bilancio positivo.
La ricorrenza è stata celebrata sia dal presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy che dal presidente dell’europarlamento Martin Schulz.