I peshmerga kurdi hanno preso il controllo della città irachena di Kirkuk, dopo la ritirata dell’esercito di Baghdad, messo in fuga dalla pressione dei ribelli sunniti.
Attorno alla città si sono segnalati scontri a fuoco tra miliziani kurdi e uomini dell’Isil, il movimento che punta a uno stato islamico. Nel mirino degli insorti anche gli impianti petroliferi della zona, una delle aree estrattive tra le più importanti del paese.
I peshmerga kurdi garantiscono il controllo anche di Mosul, la seconda città di Iraq. Pur in calo negli ultimi giorni, continua anche la fuga di decine di migliaia di civili, che continuano a sentirsi minacciati.
“Abbiamo paura, quello dei ribelli non è un governo normale, come potremmo non averne? Tra di loro ci sono molti stranieri, oltre agli iracheni ci sono molti sauditi. E’ un vero cocktail”.
E mentre i morti, dopo l’inizio dell’insurrezione sunnita, si contano a centinaia, i vertici delle Nazioni Unite, per bocca di un portavoce, si dicono “estremamente allarmati” per il rapido ritorno della violenza in Iraq.