L’unico modo per l’Ucraina per porre fine all’insurrezione nell’est è il dialogo aperto e incondizionato con i ribelli. Il presidente russo Vladimir Putin – intervenuto insieme al premier Dmitri Medvedev nel corso di una cerimonia al Cremlino – ha reiterato l’appoggio al piano di pace, pur senza fare riferimenti alla possibilità di portare sotto controllo i separatisti che è accusato di armare:
“È necessario intraprendere un dialogo sostanziale e particolareggiato – ha detto Putin -. Questa è la chiave del successo. Sfortunatamente quello che vediamo attraverso i nostri mezzi è il perdurare dell’azione militare”.
Il presidente russo aveva dato l’ok al piano di pace del presidente ucraino Petro Poroshenko, che a sua volta si è detto pronto a parlare con chiunque si opponga al governo, ma non con chi è coinvolto in atti di terrorismo, omicidio o tortura.
“La guerra è diventata di nuovo una realtà in Ucraina – ha detto Poroshencko -. Oggi si respira l’odore, la puzza della guerra. Per questo ho deciso di dare una possibilità alla pace”.
A Donetsk i separatisti hanno denunciato il cessate il fuoco stabilito da Poroshenko e hanno promesso di continuare a combattere contro le forze ucraine.