Celebrazioni in nome della pace per i 100 anni della Grande Guerra ma l’anniversario ha diviso la Bosnia-Erzegovina.
A Sarajevo le manifestazioni hanno assunto simbolicamente l’avvio di “un secolo di pace dopo un secolo di guerre”. “Non c‘è paragone con nient’altro al mondo, racconta un turista americano. Poter essere qui, 100 anni dopo questo evento storico, vedere il posto in prima persona, sembra di ripercorre le orme di Gavrilo Princip e di tutti gli altri, l’arciduca e sua moglie. Si tratta di una straordinaria esperienza, qualcosa che non dimenticherò.”
Per le strade della capitale le note di Schubert, Haydn, Brahms eseguite dalla Filarmonica di Vienna. Al concerto presenti i presidenti di Austria, Croazia, Montenegro e Macedonia.
Assenti alle cerimonie le autorità e la comunità serbe che, in polemica con il taglio a loro avviso revisionista delle celebrazioni, hanno organizzato un evento alternativo a Visegrad. “Cento anni fa, ha dichiarato l’attuale Presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina Milorad Dodik, il colpo sparato da Gavrilo Princip non è stato un colpo contro l’Europa, o contro di noi, è stato un gesto per la libertà, significava l’inizio della completa emancipazione dei serbi di questa regione, e la liberazione finale dalla tirannia degli occupanti.”
Nei giorni scorsi la comunità serba ha inaugurato una statua in onore di Gavrilo Princip, considerato un eroe e non un assassino.