Nonostante non sia ancora bersaglio diretto della guerra di sanzioni tra Mosca e Occidente, il settore automobilistico risulta vittima della crisi geopolitica in corso in Ucraina.
L’ultima ad annunciare il taglio di un considerevole numero di dipendenti in Russia è stata Opel, divisione europea di General Motors. La produzione si avvia a scalare di marcia nel principale impianto di San Pietroburgo, che oggi dà lavoro a 1.600 persone.
Le tensioni internazionali hanno spinto il rublo ai minimi storici accentuando la crisi economica. Un dato che emerge chiaramente dalle vendite di nuove auto: da inizio anno hanno rallentato del 12%. Ad agosto “l’inchiodata” è stata addirittura del 26%.