In Portogallo lo scandalo dei visti d’oro spinge il Ministro dell’Interno alle dimissioni.
Coinvolto indirettamente nel caso di corruzione legato all’assegnazione di visti per chi investe capitali stranieri in Portogallo, Miguel Macedo ha fatto un passo indietro.
“L’incarico di Ministro dell’Interno richiede una forte autorità per essere in grado di esercitare appieno le proprie responsabilità in settori estremamente sensibili” ha detto in conferenza stampa. “È mia opinione che, politicamente, questa autorità sia stata indebolita e un ministro non può affrontare questa situazione. Ecco perchè ho presentato le mie dimissioni”.
Giovedì scorso 11 persone, tra cui il responsabile dell’Autorità di Frontiera (Sef) Manuel Jarmela Palos, sono state arrestate con l’accusa di corruzione, appropriazione indebita, riciclaggio. Macedo non è coinvolto nell’inchiesta ma ha avuto precedenti contatti con alcuni degli indagati.
Il valore dei beni acquistati da investitori stranieri in Portogallo sarebbe stato artificialmente aumentato. Cinesi, brasiliani e russi i principali beneficiari dei visti nel quadro di un programma avviato due anni fa e che ha portato complessivamente più di un miliardo di euro di investimenti nel Paese.