Lussemburgo: incriminata la ''talpa'' di LuxLeaks, è un francese che resta anonimo

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Incolpata di spionaggio, riciclaggio e furto la talpa, un francese dal nome ancora sconosciuto ai media, che ha fatto arrivare ai giornali, informazioni su presunte agevolazioni fiscali che il Lussemburgo avrebbe attuato nei confronti di alcune multinazionali.

La storia: un uomo, impiegato nell’ufficio di consulenza lussemburghese Pricewaterhouse Coopers, rivela ad alcuni quotidiani che gruppi come Apple o Verizon riuscirebbero a pagare meno tasse in Lussemburgo attraverso accordi speciali. Una tempesta che colpisce anche l’attuale presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, all’epoca dei fatti premier del granducato.

Una rogatoria è stata fatta dalla magistratura lussemburghese, l’uomo è stato convocato, incolpato e rilasciato, ma a molti è parso che le accuse siano solo una maniera di fare pressione sulla talpa che avrebbe dimostrato alla stampa gli artifici contabili di alcune multinazionali, con il sostegno di uno stato europeo che non avrebbe giocato secondo le regole del fairplay finanziario.

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