Suo padre era tra i cento e oltre, o poco meno, a seconda dei conti più o meno ufficiali, che “in piazza Maidan hanno trovato la morte un anno fa“http://it.euronews.com/2015/02/19/ucraina-un-anno-fa-la-rivolta-di-maidan-massacro-ancora-senza-colpevoli/.
A lui, un bambino, il presidente Poroshenko ha lasciato la ribalta quando è stato il momento di illuminare il memoriale dedicato alle vittime.
La “piazza Indipendenza” di Kiev ha ricordato, un anno dopo, il tributo di sangue pagato in quei moti che portarono alla caduta e alla fuga dell’ex capo dello Stato, Viktor Yanukovich.
Il suo successore ha ripetutamente definito “eroi” i caduti di Piazza Maidan, affermando che le loro morti non sono vane.
“Il 2015 sarà un anno decisivo per realizzare cambiamenti decisivi, nel costruire una nuova nazione. E io sono sicuro che l’Ucraina vivrà in pace, crescerà e sarà più europea”.
Queste le promesse del presidente, che è stato anche fischiato da una parte della piazza. A un anno di dista