La Nigeria si avvia verso le elezioni generali e presidenziali, domani, fra mille incognite.
Un appuntamento inizialmente previsto per il 14 febbraio, ma che le violenze di Boko Haram hanno costretto a rinviare.
Per scongiurare scontri post-consultazione tra fazioni rivali – scontri che nel 2011 avevano fatto 800 morti – il presidente in carica Goodluck Jonathan e il suo rivale, l’ex generale Muhammadu Buhari, hanno firmato ieri un secondo accordo di pace, dopo quello di gennaio, in cui promettono di non incitare tensioni di ordine etnico o religioso.
I due risultano testa a testa nelle preferenze, e Jonathan potrebbe perdere il potere, anche se nessuno sa quanti elettori potrebbero effettivamente andare alle urne.
La preoccupazione prioritaria, comunque, è la sicurezza. Oltre al timore per le tensioni fra sostenitori dei due campi, rimane il rischio di attentati da parte di Boko Haram. Le auto vengono passate al setaccio e tutte le frontiere sono state chiuse.