Nuove proteste in Brasile contro il presidente Dilma Rousseff. Affacciate alle finistre delle loro case, con slogan e megafoni, migliaia di persone in molte città sono tornate a chiedere le dimissioni del governo e del capo dello stato dopo gli scandali per corruzione che hanno sconvolto il paese. Da quello della Petrobras a quello relativo a una serie di rimborsi fiscali milionari, ottenuti corrompendo pubblici ufficiali. Senza contare le forti critiche per i soldi spesi per i Mondiali di Calcio.
Intanto nell’ambito dell’affaire Petrobras l’ex manager Paulo Roberto Costa, ai domicilari per
associazione a delinquere, ha accusato davanti alla commissione parlamentare la Rousseff di aver deciso l’acquisto di una raffineria negli Stati Uniti, nel 2006, ad un prezzo molto superiore a quello di mercato. “Petrobras non ha inventato i cartelli. Non è stato il Presidente della società. La causa e l’origine di tutto questo problema sono nati qui a Brasilia”, ha detto Costa.
L’inchiesta in