Siria: Mosca e Washington dichiarano raggiunto accordo strategico per il Paese

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In Siria si continua a combattere, eppure il segretario di Stato americano John Kerry, da Ginevra, ha assicurato che dal tramonto di lunedì prossimo le armi taceranno nel martoriato Paese.

È stata una delle promesse al termine della riunione-fiume fra le delegazioni russa e americana. I rappresentanti delle due nazioni hanno spiegato come il piano preveda la costituzione di un centro comune tra le intelligence di Washington e Mosca. Il suo ruolo sarà quello di individuare con precisione le operazioni sul terreno condotte dai terroristi e quelle condotte dai gruppi moderati. Il tutto per facilitare raid congiunti delle forze aree americane e russe contro i gruppi terroristici. Una promessa anche per calmare le critiche di chi afferma che russi e americani bombardino non solo terroristi, ma anche oppositori politici che non fanno parte della loro agenda.

Così Kerry: “Se il piano è implementato in buona fede, se le parti in causa fanno quello che si sono impegnate a fare, questo sarà davvero un momento importante per la ripresa dei negoziati e per aiutare il popolo siriano ad andare verso la transizione”.

“Come il mio omologo ha affermato”, ha risposto Lavrov, “vogliamo creare un centro operativo comune dove militari e forze speciali russe e americane si occuperanno di riscolvere questioni pratiche che separino i terroristi dall’opposizione democratica. Coordineremo attacchi contro i terroristi con forze aeree russe e statunitensi”.

Ma non di soli accordi politici vive l’uomo. Per questo, c‘è stato anche un siparietto che ha coinvolto i giornalisti accampati in sala stampa da ore, attendendo di poter raccogliere uno straccio di dichiarazione. Mossa a compassione la delegazione Usa ha fatto arrivare delle pizze. Per non essere da meno quella russa ha offerto della vodka.

Un momento di umanità nella discussione su di una guerra che già fatto centinaia di migliaia di morti.

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