Washington accusa Mosca per l'attacco al convoglio umanitario in Siria

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La speranza di un cessate il fuoco in Siria si affievolisce. I due massimi negoziatori, Stati Uniti e Russia, si accusano a vicenda per i bombardamenti degli ultimi giorni.
Per l’attacco al convoglio umanitario, Washington, dopo aver puntato il dito contro Damasco, ora condanna Mosca, in base ai risultati di un’indagine dell’intelligence americana.

Ben Rhodes, vice consigliere per la sicurezza nazionale, dichiara: “Tutte le informazioni a nostra disposizione indicano chiaramente che è stato un attacco aereo. Ciò significa che i responsabili possono essere solo il regime siriano o il governo russo. In ogni caso, noi consideriamo il governo russo responsabile di attacchi aerei in quest’area, dato che il suo impegno nell’ambito della cessazione delle ostilità era certamente quello di sospendere le operazioni aeree nei luoghi in cui stavano arrivando aiuti umanitari.”

Il ministro della Difesa russo ha invece affermato che, come mostrerebbero immagini riprese da un drone, il convoglio umanitario era seguito da una camionetta di miliziani armati, lasciando intendere che altre interpretazioni dell’accaduto sono possibili.

Intanto l’Onu sospende
la distribuzione di aiuti, mentre l’Unione delle organizzazioni siriane per il soccorso umanitario fa sapere che ogni 17 ore in media viene colpito un servizio medico, come un ospedale, una farmacia o un’ambulanza.

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