La corte costituzionale sudcoreana ha cominciato a interrogare i testimoni nel processo sull’impeachment della presidente Park Geun-hye.Quest’ultima non si è presentata in aula, dopo essersi assentata anche nella prima udienza, poi sospesa, martedì. La legge non la obbliga a essere presente e i suoi avvocati hanno affermato che probabilmente non si presenterà mai durante tutto il processo.
Questi hanno dichiarato anche che “non esistono prove tangibili a sostegno della richiesta di destituzione” del capo dello Stato, sospettata di coinvolgimento in uno scandalo di corruzione che vede protagonista la sua amica Choi Soon-sil.
Quest’ultima giovedì è apparsa in aula nel tribunale del distretto centrale di Seul: è accusata fra l’altro di aver approfittato delle relazioni con la presidente per costringere grandi imprese a versare milioni a fondazioni sotto il proprio controllo.
Park è sospettata di averle fatto trasmettere documenti riservati nonostante Choi non ricoprisse alcun incarico nell’amministrazione.
Lo scandalo ha spinto il parlamento a votare, a dicembre, a favore della destituzione della presidente il cui mandato scade nel 2018. In attesa della conferma o meno da parte della corte costituzionale, i poteri di Park sono stati affidati al primo ministro.
La vicenda ha suscitato numerose e frequenti proteste con migliaia di manifestanti in strada per esigere le dimissioni di Park-Geun hye.