Tillerson confermato dal Senato: è Segretario di Stato

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Rex Tillerson è il sessantanovesimo Segretario di Stato: l’ex Amministratore Delegato di ExxonMobil, scelto dal presidente Trump per un incarico che si fa di giorno in giorno più delicato, è stato confermato dal Senato statunitense, con una maggioranza abbastanza larga: 56 favorevoli e 43 contrari.
Larga, perché a favore hanno votato, oltre a tutti i repubblicani, anche un indipendente e tre democratici.

John Cornyn, senatore repubblicano, si è subito felicitato dell’esito della votazione, mettendo al contempo molte responsabilità sull’amministrazione Obama:
“Oggi – ha detto – il nostro Paese non è più rispettato da molti dei nostri amici nel mondo, perché ci siamo ritirati dalla leadership internazionale. Non siamo più temuti dai nostri avversari, rapidi a riempire gli spazi. Quindi sono veramente contento di avere un nuovo Segretario di Stato e un nuovo team alla guida della sicurezza nazionale. Se c‘è una cosa che penso che il Presidente Trump abbia fatto bene, è la scelta delle persone giuste”.

Non tanto giuste, a cominciare proprio da Tillerson, per l’opposizione democratica:
“Proprio ora, mentre accusiamo la Russia per l’aggressione illegale nell’Europa orientale, per i suoi crimini di guerra ad Aleppo, e per la sua interferenza nelle nostre elezioni nazionali, come si può dar fiducia a qualcuno che ha una relazione così stretta con il governo di Putin, e farne il nostro Segretario di Stato?”

Dopo una vita, ben 41 anni, spesa all’interno e poi alla guida del colosso petrolifero che di affari con la Russia ne ha sempre fatti tanti, Tillerson ha una relazione privilegiata con Putin, in linea con il disgelo USA-Russia già ventilato in campagna elettorale dallo stesso Trump. Ma lo stesso Tillerson, nel corso dell’audizione al Senato, aveva detto che la Russia e gli Stati Uniti “non saranno probabilmente mai amici”.

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