Milano, 31 mag. (askanews) - L'Ocse prevede che entro il 2030 l'80% dei farmaci, il 50% dei prodotti agricoli e un terzo dei prodotti industriali saranno biotecnologici. Bastano questi numeri per capire quanto il settore delle biotecnologie assuma un ruolo sempre più decisivo per il futuro dell'Italia. Ma senza una strategia chiara, il nostro Paese rischia di perdere il treno della competizione globale."Manca un regia nazionale credo - spiega ad askanews Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec -, noi abbiamo tante piccole eccellenze ma per far diventare un'idea una soluzione c'è bisogno che questa idea passi attraverso quelle che abbiamo chiamate diverse stazioni di un percorso che nasce con la formazione dei giovani, che procede con la possibilità di questi giovani di fare ricerca e poi far diventare le loro idee qualcosa di producibile che possa diventare una soluzione per le persone. Ecco, ogni singola tappa, ogni singola stazione ha bisogno di una revisione. Essendo particolarmente differenziata come problematica, c'è bisogno di una regia che non ci concentri soltanto su qualche singola stazione ma veda tutto il percorso e che non lasci ostacoli all'idea che diventi soluzione".L'occasione per tracciare un bilancio aggiornato della situazione e per fare un punto sulle sfide future è stata l'assemblea annuale dei soci Assiobiotec che ha visto riuniti a Milano nella sede centrale del Corriere della Sera i massimi esperti del settore delle biotecnologie. Se da un lato l'Italia vanta numerose eccellenze, dall'altro serve maggior impegno da parte di politica e istituzioni."Più attenzione da parte del mondo politico che è quello che in qualche modo può coalizzare tutte le energie che servono per far diventare il nostro Paese un attore - evidenzia ancora il presidente di Assobiotec -. Altri paesi hanno iniziato da tempo a considerare le biotecnologie come un aspetto strategico. Lo abbiamo visto dal Covid, gli Stati Uniti lo hanno inserito nel programma di sicurezza nazionale, altri paesi europei, la Cina sta investendo pesantemente nelle biotecnologie. Ecco noi dobbiamo cercare di attivare le energie che abbiamo nel nostro paese affinchè si riesca e essere attori. Perchè è un settore che crea competenza, crea benessere e crea ricchezza. E non ci possiamo permetterci come Paese di rimanere indietro".In cima alla scaletta delle priorità da affrontare con urgenza anche la semplificazione normativa e burocratica, fattore cruciale per accelerare le procedure soprattutto sul fronte amministrativo: "La velocità è un altro elemento fondamentale, se siamo più lenti di qualcun altro qualcun altro arriva prima - mette in chiaro Greco -. E questo è un mondo in cui chi arriva prima ha la precedenza su tutti gli altri. E quindi non possiamo permetterci di essere lenti".