Regia: Mario Bava
Paese: Italia
Genere: Horror
Interpreti: Giacomo Rossi Stuart: dott. Paul Eswai; Erika Blanc: Monica Schuftan; Fabienne Dali: maga Ruth; Piero Lulli: ispettore Kruger; Max Lawrence: borgomastro Karl; Micaela Esdra: Nadienne; Franca Dominici: Martha; Giuseppe Addobbati: becchino; Mirella Pamphili: Irina Hollander; Valerio Valeri: fantasma di Melissa Graps; Giana Vivaldi: baronessa Graps
TRAMA: Un medico, chiamato in un paese sperduto per eseguire un'autopsia sul cadavere di una ragazza, scopre che questa è solo l'ultima di una lunga serie di morti. Le indagini lo portano in una vecchia villa, che la gente ritiene infestata dagli spettri...
NOTE: È considerato uno dei migliori lavori del regista, nonché una delle pellicole più importanti del gotico italiano. Come sostenuto dallo stesso cineasta, la maggior parte delle scene vennero improvvisate. Il copione originale presentava, infatti, solo 30 pagine. Il lungometraggio prosegue lo sperimentalismo cromatico ideato da Bava (come visibile ne La frusta e il corpo e Sei donne per l'assassino). Abbondano i piani sequenza e gli zoom. Sono presenti, inoltre, le "soggettive senza soggetto", tecniche già adoperate ne La maschera del demonio. Per le sequenze oniriche, il regista fece ampio uso di effetti sfocati e colori psichedelici. Le riprese durarono appena dodici giorni, a causa delle ristrettezze del budget a disposizione. Gli interni furono ricreati negli studi Titanus di Roma. Il castello della baronessa è, in realtà, Villa Grazioli. Il villaggio è, invece, Faleria, piccolo borgo situato nel viterbese. «Una favola di Grimm al rovescio, dove la tragica e ignorata morte di una bambina apre un cerchio di sangue, destinato a concludersi soltanto nel sangue. Horror surrealista e supermanierato... l'apice del virtuosismo di Bava.» Giuseppe Salza. Fra gli estimatori del film, si ricordano i nomi di Martin Scorsese, Joe Dante e Quentin Tarantino.