Un ospite illustre e di rilevante importanza ha inaugurato, ieri pomeriggio nel teatro Rendano i festeggiamenti del cento cinquantenario dell’unità d’Italia in città: il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo. Il presidente giunto nel teatro cittadino ha trovato diversi cronisti ad attenderlo, i quali speravano in un commento alle recenti affermazioni del Premier Berlusconi. De Siervo con gentilezza ha dribblato le domande chiarendo unicamente la posizione dei membri dell’organo giuridico che rappresenta: “siamo giudici e non politici”. Le riflessioni e i commenti, espliciti, riferiti all’attuale contesto di scontro tra istituzioni che si è creato, De Siervo li enuncia nel corso della lectio magistralis. La Corte Costituzionale, spiega il suo presidente agli studenti intervenuti alla manifestazione “è chiamata a garantire il primato della costituzione, poiché nella tutela della carta costituzionale è l’avvenire pacifico del nostro Paese”. “L’organo non è esente da errori precisa De Siervo ma opera come organo indipendente tramite procedure strettamente collegiali alle quali partecipano con consapevolezza tutti i suoi giudici”. Le incomprensioni che possono sorgere tra i responsabili politici e gli organi di giustizia sono definite da Se Siervo “fisiologiche”. “Sono da evitare però, chiarisce il giurista, vere e proprie campagne di disinformazione o denigrazione dei singoli giudici o dell’intero organo”. De Siervo, prima di lasciare la città bruzia, ha assistito al concerto del coro e dell’orchestra sinfonica del Conservatorio S. Giacomantonio. I musicisti hanno eseguito brani tratti da alcune delle più importanti opere di Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini.
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