Le donne e il mondo del lavoro, un binomio che con l'avvicinarsi dell'8 marzo, porta ad una riflessione non solo sul ruolo che ricoprono all'interno delle varie attività, ma anche agli eventuali incidenti che possono accadere. Secondo i dati raccolti da Inail sono state 232mila le donne che nel corso del 2011 hanno subito un infortunio sul lavoro, di cui 90 con esito mortale, su circa 9 milioni e 35mila occupate.
La Provincia di Rimini si delinea tra le più basse in Regione per numero di incidenti femminili sul lavoro. Dal 2007 sono stati denunciati ogni anno circa 2.700 infortuni, fino a raggiungere nel 2010 la soglia di 2.842. Il numero degli incidenti è diminuito nel 2011 (2.625), ma tale dato non deve far abbassare la guardia davanti a questo fenomeno.
"Per quanto riguarda gli infortuni femminili sul lavoro sono in diminuzione. C'è un calo sia negli infortuni femminili, che maschili. Di più negli infortuni maschili, questo perché gli infortuni femminili hanno delle caratteristiche più stabili. Per esempio, una grossissima percentuale degli infortuni femminili avviene itinere, per andare a lavorare. Ecco questo è rimasto piuttosto statico, legato a dinamiche occupazionali, dal fatto che le donne hanno meno infortuni gravi, ma hanno una percentuale molto elevata di questi infortuni. Ci sono dinamiche come la fretta, portare il bambino all'asilo, poi andare a lavorare" dice Sergio Samorì, Direttore di Inail Rimini.
Gli infortuni si sono verificati più frequentemente nel settore della sanità, delle amministrazioni statali, del commercio delle pulizie, alberghiero e della ristorazione, dell'agricoltura. Per le donne in particolare risulta essere pericoloso il percorso casa-lavoro e viceversa.
Con l'obiettivo di offrire opportunità concrete di diffondere in modo efficace la sicurezza sul lavoro, l'ANMIL (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invali del lavoro) ha presentato i risultati della sperimentazione di un kit realizzato appositamente per il Progetto "Omero -- La forza della narrazione", realizzato insieme al Laboratorio delle Idee e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che punta sul coinvolgimento e la collaborazione dei Rappresentanti e dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Così come Omero, il narratore di storie, l'ANMIL con questo progetto si è posta l'obiettivo di farsi portavoce delle storie di migliaia di lavoratrici, con l'intento di formare un sentire condiviso del rapporto tra lavoro e pericolo. Attraverso le testimonianze di vita di alcune donne che sulla loro pelle hanno vissuto un infortunio sul lavoro, e le conseguenze che da ciò derivano (problemi relazionali in famiglia, difficoltà a ritornare alla routine), ANMIL ha come scopo quello di offrire una fonte di informazione per aprire un varco sulle relazioni, la quotidianità, il clima organizzativo nei vari contesti di lavoro.
Il kit informativo, che ha ottenuto risultati positivi, è stato prodotto in 8mila copie e sarà messo a disposizione in modo gratuito ad aziende e responsabili di sicurezza.