Una nuova colata di cemento sul processo di pace. Ancora tensioni tra Israele e Territori palestinesi dopo l’annuncio dello Stato ebraico di aver autorizzato 1800 nuovi insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est.
Sono oltre 5mila le nuove costruzioni approvate del governo Netanyahu. L’Olp annuncia il ricorso alle Nazioni Unite.
“È la negazione dei diritti dei palestinesi, un duro colpo agli accordi internazionali già firmati. È un fallimento che sta distruggendo gli sforzi degli Stati Uniti – sostiene Ahmed Assaf, portavoce di Fatah – Ciò di cui abbiamo bisogno ora è di sentire la reazione americana, abbiamo bisogno di una reazione chiara per impedire a Israele di portare a termine i suoi piani”.
La politica degli insediamenti suscita qualche domanda su quanto sia serio l’impegno da parte di Israele, ha detto arrivando in Arabia Saudita il segretario di Stato statunitense, John Kerry, atteso domani in Israele.
La mossa del governo Netanyahu segue la liberazione di 26 prigionieri politici palestinesi che aveva suscitato la dura reazione della destra israeliana.