Per opportunità o per opportunismo. Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l’annullamento del progetto di costruzione di 24.000 nuovi alloggi per i coloni in Cisgiordania. Una scelta quasi obbligata dopo l’ondata di critiche arrivata dalla comunità internazionale e dopo le proteste palestinesi.
In un momento delicatissimo per Israele, mentre i negoziati sul nucleare iraniano sono in una fase cruciale, a consigliare la necessità di un dietrofront sono state, più delle minacce del Presidente palestinese Mahmoud Abbas, l’indignata richiesta di chiarimenti degli Stati Uniti che, ha sottolineato la Casa Bianca, non riconoscono la legittimità della continua attività edilizia nelle colonie. Abbas aveva esplicitamente minacciato uno stop dei negoziati di pace se il progetto di nuovi insediamenti fosse stato avviato.