Egitto: tre esplosioni al Cairo, scontri in varie città

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Tre bombe, e poi scontri in varie città per un totale di almeno dieci morti: un’autobomba, imbottita con almeno cinquecento chili di esplosivo e guidata da un attentatore suicida, ha devastato il quartier generale della polizia nel pieno centro del Cairo, causando almeno quattro morti e decine di feriti. Danneggiato anche il vicino museo di arte islamica. L’attentato è stato rivendicato da un gruppo Jihadista solitamente attivo nel Sinai.
Pochi minuti dopo un’altra deflagrazione, nei pressi di una fermata della metropolitana a Dokki, quartiere occidentale, dove una persona è morta e quindici sono rimaste ferite.
Un commerciante è ancora incredulo, sulla scena del primo attentato: “Non abbiamo capito subito l’accaduto – dice -, le serrande dei nostri negozi sono state strappate, le finestre, le vetrine, tutto distrutto. Mi chiedo cosa sia successo ai poliziotti che erano lì”.

Un terzo attentato, senza vittime, ha colpito un altro commissariato. Al Cairo una manifestazione chiedeva vendette contro i Fratelli Musulmani, che hanno comunque condannato gli attentati. La polizia ha duramente represso alcune manifestazioni a favore del deposto presidente Morsi, a Beni Suef e in altre località: almeno cinque i morti tra i manifestanti.

Il corrispondente di euronews al Cairo dice che gli attentatori hanno voluto “dimostrare al governo di saper colpire nel pieno centro della capitale, e l’hanno fatto proprio alla vigilia dell’anniversario della rivoluzione del 25 gennaio, giornata a partire dalla quale i Fratelli Musulmani, movimento ormai messo al bando, avevano chiamato alla mobilitazione generale”.

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