L’Ungheria vota oggi per rinnovare il Parlamento e forse riconsegnare il governo a Viktor Orban: il suo partito Fidesz, conservatore, è dato per favorito dai sondaggi, e in più ha dalla sua il sistema elettorale, appena riformato unilateralmente.
Tra collegi ridisegnati per diluire le zone solitamente controllate dalla sinistra, frazionamento dell’offerta politica e un forte premio di maggioranza, il premier ungherese potrebbe ritrovarsi quella che si suol definire una maggioranza bulgara.
“Quattro anni, chiediamo ancora quattro anni”, ha detto Orban nell’ultimo comizio.
La principale opposizione, la sinistra guidata da Attila Mesterhazy, si dice convinta di poter vincere e promette l’annullamento dell’accordo con la Russia sul nucleare, oltre a un aumento del salario minimo:
“Porteremo il salario minimo a 100.000 fiorini, in modo che gli ungheresi possano vivere meglio”, ha detto Mesterhazy. 100.000 fiorini sono circa 330 euro.
L’estrema destra si conferma terza forza nel Paese, e secondo gli ultimi sondaggi potrebbe superare il 20%. Il complesso sistema elettorale potrebbe attribuirle un numero di deputati molto vicino a quello dell’Alleanza democratica, la coalizione penta-partitica guidata da Mesterhazy.
Tutte le altre liste, ben quindici, sono date ampiamente al di sotto della soglia di sbarramento.