Non si ferma l’emorragia di posti di lavoro causata dal crollo dei prezzi del greggio. Stavolta ad essere interessata è Schlumberger, l’azienda di servizi per il settore petrolifero più grande del mondo.
A fronte di un’erosione degli utili nel quarto trimestre 2014, il colosso statunitense ha annunciato che lascerà a casa ben 9 mila persone, il 7% della sua forza lavoro.
Spiazzati gli osservatori: l’azienda aveva già annunciato svalutazioni per oltre un miliardo e mezzo di euro relative, oltre che al valore delle sue navi da ricerca sismica, ad un intervento sul personale. Ma nessuno si aspettava un taglio di tale magnitudine.