La richiesta del presidente ucraino Poroshenko di una missione dei caschi blu dell’Onu è stata accantonata. Così sulla verifica del cessate il fuoco resta il solo aiuto europeo: veicoli blindati e tecnologia satellitare.
Per l’inviato di Bruxelles la priorità è il ritiro delle armi pesanti, ma l’alto funzionario non cita le continue violazioni della tregua che da più parti si segnalano attorno al porto di Mariupol.
Il ripiegamento di oltre il 90 per cento delle truppe ucraine da Debaltsevo non ha messo fine alle polemiche. Per il presidente ucraino questa località, di importanza strategica per essere un nodo ferroviario, sarebbe stata sotto il controllo dell’esercito, per poi passare in mano ai ribelli. Secondo Poroshenko questo non sarebbe potuto accadese senza aiuti diretti di Mosca.
I filorussi negano di aver violato il coprifuoco stabilito con gli accordi di Minsk, ma lasciano intendere di considerare Debaltsevo un caso a parte, dato che era già sotto il loro controllo.