L’esercito siriano, appoggiato dagli Hezbollah libanesi, è riuscito a riprendere terreno nella zona di Qalamoun, centro dalla particolare importanza strategica.
Se l’esercito riuscisse a prenderne il controllo, taglierebbe l’asse principale di rifornimento di militanti e armi del fronte al Nusra e dell’Isis dal Libano.
È una zona difficile da controllare, perché sono una ventina le strade usate dai ribelli, coperte alla vista dalle montagne.
Altri fronti caldi sono a Idlib, dove i ribelli del fronte al-Nusra hanno conquistato un’altra postazione dell’esercito, e nella provincia di Homs, dove la minaccia dell’Isis incombe su Palmira, città-oasi patrimonio dell’Umanità.
I miliziani dell’Isis sono ad appena due km dalle porte della città, rallentati dall’aviazione di Damasco. A Palmira si sono rifugiate anche quasi duemila famiglie di centri già conquistati dall’Isis: oltre centoventi i morti in questa battaglia: 70 dell’esercito siriano e 55 miliziani, tra i quali anche il